L'arredamento bioecologico | eatparade
L’ esigenza di salvaguardare il pianeta ha contagiato anche il mondo del design. Sono molte le sostanze inquinanti emesse da pavimenti, parquet, ecc. che abbondano a casa e che vengono quotidianamente respirate.
Per arredamento bio-ecologico si intende un arredamento realizzato con materiali bio/ecosostenibili e la loro lavorazione deve essere effettuata con tecnologie a basso impatto ambientale e/o con CO2 azzerato. Questo tipo di arredamento ha l’ obiettivo di diminuire l’ impatto ambientale causato da certi materiali e sostanze chimiche.
Il materiale utilizzato deve essere riciclato al 100%, infatti, non è ammesso l’ impiego di alluminio, mentre possono essere utilizzati legno, bamboo, rattan, lino, cotone, plastica riciclata, carta ed acciaio. Inoltre, i mobili e gli accessori devono essere smontabili ed i vari materiali separabili, in modo da favorire il riciclo.
Non solo. Nella lavorazione dei mobili non possono essere impiegate: colle, vernici e prodotti per le rifiniture contenenti sostanze tossiche.
Nel Bel Paese, l’ Anab (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica) e l’ Icea (Istituto di Certificazione Etica e Ambientale) hanno creato una certificazione italiana: lo standard per il “Mobile bio-ecologico”, con lo scopo di assicurare al consumatore che l’ utilizzo di questi mobili riducono le sostanze pericoloso per la salute e per l’ ambiente.
I mobili in legno devono avere il certificato FSC (Forestry Stewardship Council) che garantisce che il prodotto acquistato è stato realizzato con materiale proveniente da piantagioni gestite secondo gli standard di Buona Gestione Forestale, ovvero, legno non proveniente dalle foreste secolari o da aree forestali in cui vengono violati i diritti umani. Altre certificazioni per il legno sono PEFSC e UFAM.
Oltre al certificato FSC (oppure PEFSC e UFAM) deve seguire un certificato che garantisca il processo produttivo a impatto zero.
Il consiglio è di scegliere prodotti a km 0, regionali, nazionali o almeno Made in Europe, in quanto l’ impatto ambientale dei trasporti si alleggerisce.