Le sei parole gastronomiche più abusate | eatparade
Dopo Expo Milano 2015 il food è diventato una moda da inseguire e si è sviluppato un certo vocabolario per esprimersi in questo settore, creando un vero e proprio tormentone di alcune parole ormai abusate.
Qualche esempio:
- Chef. Ormai non esiste più il cuoco, non si cucina senza essere chef. La traduzione francese dona prestigio, anche se il lavoro è lo stesso.
- Food. Pare essere più elegante della parola “cibo”, anche se il suono anglofono allontana dalla tradizione italiana. Questa parola subisce altre declinazioni elencate dopo.
- Street food. Una vera ossessione del momento, il cibo da strada è un’offerta che difficilmente si declina, ricco di sapori tradizionali, spesso economico, nella sua versione inglese richiama quella nota più ricercata.
- Food design. Rientra nel mondo della fotografia e nella estetica dei locali, ma è diventata una vera e propria stilizzazione del cibo.
- Food porn. Impazza sui social questo hashtag, in particolare su Instagram e riassume tutti i cibi grassi e dall’immagine potente, una parola che racchiude una bomba di calorie.
- Gourmet. Impossibile non citare la parola dell’anno, quella che dovrebbe indicare ingredienti di qualità e rintracciabili in una pietanza unica, ma che ora è utilizzata per tutto il mondo gastronomico.
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