PROGETTO MEDeat: la dieta mediterranea | eatparade
“La verità è che la gente non ha capito, per quanto se ne continui a parlare, cosa vuol dire alimentarsi in modo salutare”. È con queste parole che il dottore statunitense Mehmet Oz parla delle abitudini alimentari in un’intervista pubblicata sul Time.
Oggi c’è infatti molta confusione su ciò che fa bene e ciò che invece fa male.
Un tempo si diceva che mangiare la carne rossa facesse bene e invece la pasta facesse male, poi si è sostenuto l’inverso, fino ad arrivare ad affermare che entrambi possono essere sostituiti da altro.
Diverse sono le diete che nel tempo si sono susseguite: dieta Dukan, dieta Atkins, dieta molecolare, dieta dissociata, dieta vegana, fino ad arrivare a diete che prevedono un solo,componente, o quasi, come la dieta del pompelmo, dieta del minestrone, dieta della cioccolata fondente ecc.
Problema principale è che, seguendo questi modelli alimentari, vanno a mancare all’organismo le componenti nutritive necessarie al suo sostentamento.
Per questo motivo l’Istituto alberghiero Don Bosco di Frattamaggiore (NA) ha deciso di proporre all’Expo 2015 un progetto interamente dedicato alla dieta mediterranea, un modello alimentare completo, riconosciuto nel 2010 dall’Unesco come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La dieta mediterranea è infatti il modello alimentare maggiormente sostenibile, sia per l’uomo che per l’ambiente. È quindi necessario preservarlo dal rischio dell’estinzione e adattarlo all’economia occidentale e alla cultura urbana e tecnologica.
DIETA MEDITERRANEA
La scoperta della dieta mediterranea risale al secondo dopoguerra quando il medico Ancel Keys osservò come alcune malattie cardiovascolari, molto diffuse negli Stati Uniti, fossero invece meno presenti nei paesi del bacino del Mediterraneo.
Questo fenomeno fu attribuito da Keys al tipo di alimentazione che veniva seguito in questi paesi e arrivò dunque alla conclusione che preferire alcuni alimenti, invece di altri, nell’alimentazione quotidiana può aiutare a prevenire significativamente di tali malattie.
Nasce così la Dieta Mediterranea, un modello nutrizionale ispirato alle tradizioni culinarie di tre paesi europei e uno africano: Italia, Grecia, Spagna e Marocco.
La dieta mediterranea una dieta bilanciata ed equilibrata che prevede il consumo di tutti i nutrienti fondamentali (grassi, zuccheri, proteine) ma con una forte predisposizione verso i cereali, i legumi, la frutta e la verdura, e con un consumo invece ridotto di grassi animali.
Questo comportamento alimentare fa sì che si abbia una minore incidenza di malattie cardiovascolari e tumori, come quello al colon, e una riduzione significativa del colesterolo nel sangue.
Ciò che quindi viene demonizzato nella dieta mediterranea non è tanto il cibo in sé, quanto l’uso eccessivo che se ne fa (ad esempio sale ed olio sono componenti fondamentali per l’organismo che però, assunti in dosi eccessive possono provocare diversi problemi).
Oggigiorno quello modello alimentare è seriamente in pericolo, molti infatti dicono che sia a rischio di estinzione. Questo perché molto spesso le persone si lasciano prendere da dicerie e dalle mode del momento che prevedono, con la cadenza di ogni 2-3 mesi, una dieta diversa, con la convinzione che questa possa essere più sana ed equilibrata di altre.
Ulteriore sfida che la dieta mediterranea combatte è quella del cambiamento degli stili di vita. Sono infatti sempre di più le persone che consumano pasti veloci, e quasi sempre poco sani, fuori dalle mura domestiche; il cosiddetto Junk food.
Questo, oltre ad essere una delle principali cause di malattie molto gravi quali l’obesità, soprattutto infantile, è anche dannoso per l’organismo in quanto ad un elevato apporto calorico non corrisponde quasi mai un pasto con il giusto apporto di proteine, carboidrati e grassi.
In sintesi, è quindi necessario preservare il grande patrimonio di cui disponiamo e promuovere una dieta mediterranea che sia sì intesa in modo tradizionale, e quindi una dieta completa, bilanciata, equilibrata e sostenibile, ma che soprattutto si sappia integrare ed adattare ai ritmi di vita sempre più frenetici che scandiscono ormai tutte le ore della giornata.
IL PROGETTO
Il progetto ideato dall’Istituto Don Bosco mira quindi a promuovere questo fondamentale modello alimentare.
Esso si articolerà in diversi step:
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Indagine conoscitiva dei differenti modelli alimentari nel mondo
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Dieta mediterranea
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Rivisitazione di ricette tradizionali mediterranee
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Diffusione degli elaborati audiovisivi su social network/blog
Nella prima fase dunque i ragazzi saranno chiamati ad approfondire le loro conoscenze sull’argomento così da avvicinarsi in modo consapevole al nostro stile alimentare.
Inoltre saranno chiamati a cercare di integrare la dieta mediterranea con le altre culture culinarie del mondo, in modo da trovare delle nuove sinergie tra le stesse.
Nella seconda fase verrà approfondito l’argomento Dieta Mediterranea:
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Storia
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Alimenti principali
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Caratteristiche
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Benefici
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Piramide alimentare
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Sostenibilità della Dieta Mediterranea
La terza fase prevede l’elaborazione e rivisitazione delle ricette tradizionali mediterranee cercando di trovare soluzioni funzionali e adatte allo stile di vita attuale, occidentale e orienatale.
Questa è la fase in cui i ragazzi possono esprimere al meglio la loro fantasia e creatività.
La quarta ed ultima fase prevede la diffusione sui social del materiale audiovisivo (foto e video) realizzato durante le precedenti fasi progettuali.
Italia Conduttori: Istituto Don Bosco Collaborazioni esterne: MedEaterranea Durata del progetto: Ottobre 2015 Destinatari del progetto: Tutte le fasce d'età Idea centrale: E' necessario preservare il grande patrimonio di cui disponiamo e promuovere una dieta mediterranea che sia sì intesa in modo tradizionale, e quindi una dieta completa, bilanciata, equilibrata e sostenibile, ma che soprattutto si sappia integrare ed adattare ai ritmi di vita sempre più frenetici che scandiscono ormai tutte le ore della giornata. Materiali realizzati: ricette tradizionali mediterranee ed elaborati audiovisivi su social network/blog Valutazione risultati in relazione agli obiettivi proposti: Work in progress