Come il pesto distrugge l’ecosistema | eatparade
Il New York Times fa notizia grazie al biologo Jonathan Slaght per la sua intenzione di salvare l’ecosistema dei pini coreani nella Russia Orientale.
Difatti, i pinoli per produrre il pesto vengono importati dagli Stati Uniti principalmente proprio dai pini coreani, presenti in quella zona della Russia.
Gli animali che si nutrono dei frutti di queste piante rischiano l’estinzione a causa del deforestamento. La soluzione del biologo Slaght è dunque quella di utilizzare solo pinoli locali. Il che mette in primo piano l’Italia, col suo basilico genovese DOP.
Ma chiaramente esclude chi non possiede un territorio ricco come quello italiano, finendo col proporre delle varianti che ne stravolgono il sapore e l’identità (sostituendo con le noci o i pistacchi ad esempio).
L’unica variante possibile sarebbe l’eliminazione dell’aglio, che per alcuni risulta più digeribile, ma qualunque sperimentazione in proposito sarà sempre una ricetta nuova.
Salvare l’ecosistema si può fare, ma bisogna essere consapevoli che alimenti diversi equivalgono a cibi diversi e ogni pietanza ha una tradizione che merita rispetto, pesto ligure incluso.