Conseguenze della superalimentazione | eatparade
Purtroppo nel mondo, accanto a milioni di esseri umani che devono drammaticamente risolvere il problema della fame, esistono intere popolazioni i cui problemi di salute e di sopravvivenza derivano, al contrario, proprio dalla superalimentazione. Si sa, infatti, che un’alimentazione eccessiva fa relativamente più vittime della fame stessa. Nei paesi occidentali super alimentati, già dai primi giorni dopo la nascita, i bambini sono oggetto di cure e di preoccupazioni esagerate. Da queste derivano malesseri come vomito, diarrea, febbre, catarro ecc., disturbi dovuti alla presenza di sostanze tossiche nell’organismo del bambino. Tali sostanze derivano proprio da un’alimentazione troppo abbondante. Il bambino che si abitua all’eccessiva alimentazione rischia di diventare ingordo, avido di cibo come se morisse di fame. Un simile atteggiamento può condizionare molto il suo comportamento quando sarà poi ragazzo e adulto.
La superalimentazione ha conseguenze negative anche per altre ragioni: può causare numerose malattie: irritazioni e disturbi dello stomaco e all’intestino, alla circolazione del sangue, al sistema nervoso, all’apparato respiratorio e renale; favorisce l’introduzione nell’organismo di sostanze tossiche, di veleni contenuti negli alimenti. Questi ultimi, infatti, per scopi commerciali, spesso sono sottoposti a trattamenti conservativi oppure a sofisticazioni che ne riduco molto la genuinità e che invece ne aumentano la tossicità. Basti pensare ai coloranti e agli antifermentativi aggiunti ai dolci e alle bibite. Tali sostanze possono provocare intossicazioni della mucosa, dell’apparato digerente e, a lungo andare, possono determinare ulcere e persino tumori.
Molte persone preferiscono usare medicine per curare fegato e altri organi rovinati dall’abuso dei cibi, piuttosto che diminuire la quantità dei pasti. Tale comportamento non è certo opportuno e non conferisce valore all’alimentazione. Un’alimentazione normale e razionale garantisce salute, vigoria e lunga vita.