Il baba | eatparade
Il babà è un dolce che da immigrato speciale dalle origini nordiche, è diventato un dolce di tradizione napoletana di esclusiva manifattura di pasticceri partenopei, che proteggono gli ingredienti base della ricetta che ne determinano il sapore e l’essenza. Questo dolce, infatti, viene considerato da tutti una tipicità napoletana e campana, un vero e proprio cibo totem, in quanto non è soltanto un dolce mistico e rituale, ma è entrato nel linguaggio, nei pranzi festivi e non, e nella quotidianità dei napoletani.
È stato il caso a volere la nascita del babà; ad inventarlo agli inizi del Settecento, è stato un re polacco, Stanislao Leszczynski. La leggenda narra che egli ebbe l’idea di inzuppare nel Madeira, un vino liquoroso prodotto a Malaga, un kugelopf, il dolce tradizionale mitteleuropeo, che somiglia ad una focaccia. È un dolce dalla forma semplice, che si differenzia dai dolci che venivano preparati allora, dalle forme complesse di chiara ispirazione rococò. Il re dedicò questa sua creazione ad Alì Babà, il suo personaggio preferito nelle fiabe delle Mille e una notte.
Alla morte del re, i territori della Lorena ritornarono alla Francia ed il babà acquisì cittadinanza francese. Il nobile dolce, non poteva non approdare a Versailles e lì fu molto apprezzato dalla regina Antonietta, che lo diffuse in tutta la città.
Se il babà nasce a Parigi è certo che rinasce a Napoli, e questa seconda nascita è decisiva per la storia di un dolce che deve la sua fama soprattutto alla versione partenopea. Nel suo lungo viaggio, per rimanere “leggero”, si libera dell’uvetta e dei canditi, acquista nuova identità e con l’aggiunta di una “b” diventerà babbà, acquisendo anche nel nome un’identità napoletana.