I guai dell’Allevamento Intensivo | eatparade
Dietro la macellazione della carne a consumo si nascondono vere e proprie pratiche barbarie a danno degli animali. Non è certo un mistero che la carne venduta nei panini di un fast-food al modesto prezzo di qualche dollaro sia di qualità scadente, ma che dietro questa scarsa qualità ci sia anche una scia di sofferenza, probabilmente sono in pochi a sospettarlo.
Le condizioni in cui viene prodotta la carne economica rientra in un quadro terrificante che parte dalle condizioni di vita del bestiame fino all’impoverimento di villaggi e mari. La carne a buon mercato, infatti, è una delle risorse a nostra disposizione in grado però di produrre effetti devastanti sull’intero ecosistema. Considerato che le grandi aziende hanno bisogno di enormi quantità di carne e quindi anche di mangime, gli animali sono costretti a subire delle torture; il bestiame spesso viene sovra-alimentato con enormi carichi di mais geneticamente modificato oppure prodotto dopo un massiccio disboscamento, un discriminato uso di diserbanti e tecniche di pesca. Se e quando si presenta una malattia, dovuta ad esempio al sovraffollamento nelle gabbie in cui sono costretti a vivere mandrie e branchi, si ricorre a medicinali e antibiotici ad ampio spettro.
Un sistema avvelenato quello della carne a buon mercato, il cui utilizzo oltretutto non sembra valere la pena; nonostante le diverse strategie messe in atto per risparmiare infatti, la carne è comunque venduta ad un prezzo inferiore rispetto ai costi necessari per produrla.
Cosa fare allora? Non per forza prendere in considerazione l’opzione vegan ma almeno cercare di ridurre al minimo il consumo di carne, quando possibile preferire quella di tipo locale, acquistare uova di galline allevate all’aria aperta e pesce proveniente da allevamenti eco sostenibili.