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Come veicolano le questioni ambientali i media?

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Un ruolo fondamentale di supporto nell’aumento di sensibilizzazione alle tematiche ambientali è rivestito dai mass media. Tuttavia, l’incertezza che caratterizza i fenomeni ambientali e le scarse conoscenze scientifiche rispetto a molti di questi, sono alla base delle critiche mosse ai media di trattare in modo semplicistico la tematica ambientale e di veicolare messaggi contraddittori che sono motivo di perdita di credibilità. L’incertezza e la complessità di informazioni scientifiche su molti fenomeni ambientali sono dovute a diversi fattori, quali ad esempio l’assenza o l’incompletezza di dati.

La saltuarietà, l’allarmismo e quindi il ridimensionamento, accanto alla semplificazione dell’informazione sull’ambiente, mettono in luce come l’intero fenomeno sia trattato rispetto al suo “far notizia”, in occasione di catastrofi e incidenti e rispetto alle sue implicazioni politiche, con conseguenze sulla ricezione, quali assuefazione, paure ingiustificate, mancanza di credibilità.

La maggior parte delle notizie sull’ambiente che compaiono sui quotidiani sarebbero legate a tragedie ed emergenze di immediata enfatizzazione a cui seguirebbe il silenzio. Le cronache e il commento prevarrebbero sull’analisi scientifica e sull’inchiesta, mentre il posizionamento nelle pagine sarebbe di scarsa visibilità per il lettore.

Le nuove tecnologie hanno introdotto un nuovo e potente strumento di informazione e comunicazione ambientale. Internet offre, infatti, un’enorme quantità d’informazioni di carattere ambientale su siti di ogni genere promossi da agenzie governative, imprese, società di servizi, associazioni ambientaliste, centri di ricerca, che fanno largo uso delle potenzialità telematiche come strumenti strategici per comunicare sulle loro attività. La logica dell’ipertesto e la possibilità di utilizzare linguaggi multimediali, permettono un facile accesso all’informazione e un’ampia gamma di servizi basati su una comunicazione a due vie, quali forum, newsgroup, banche dati accessibili, ecc.

È opportuno considerare le grandi realtà nate nel Web 2.0 come dei veri e propri canali media, detti anche Social Media, antagonisti e, contemporaneamente, complementari rispetto ai mass media tradizionali (tv, stampa, radio).










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