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Dieta a costo zero: il movimento Freegan

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Fare la spesa senza spendere nemmeno un euro si può.

Al programma “Openspace” condotto da Nadia Toffa, due studentesse universitarie di vent’anni Emma e Bianca ci spiegano come fare.

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Le ragazze sono due freegan ovvero due persone che recuperano tutto ciò che la società consumistica scarta. Quello che fanno Emma e Bianca, due volte alla settimana nella città di Venezia, è svegliarsi molto presto, andare sul retro dei supermercati che hanno vicino casa e recuperare quello che i grandi magazzini hanno deciso di buttare la sera prima. Il motivo non è solo il risparmio economico ma anche una filosofia di vita che va contro lo spreco alimentare. Alla base della filosofia dei freegans, infatti, c’è la convinzione che la società consumistica produca molto di più di quello che abbia realmente bisogno, il surplus che avanza viene buttato ed è proprio lì che intervengono loro. Quelli che si trovano tra gli scarti della grande distribuzione sono principalmente prodotti in scadenza ma anche prodotti la cui confezione è stata danneggiata e quindi che non possono essere più venduti. Ciò che viene recuperato, spiegano le due ragazze, è pulito, sicuro, e spesso in condizioni quasi perfette, una prova di quanto la nostra società sia incline allo spreco. Da qualche mese le due ragazze fanno la spesa così perché quello che trovano è ancora buono e si può mangiare.

Il Freeganism, nome composto da free e vegan (ovvero vegetariani radicali), nasce in America negli anni ‘90, in protesta contro lo stile di vita consumistico che proprio negli Stati Uniti ha raggiunto il massimo grado di espressione. Un modello che oggi trova spazio anche in Italia e che consente a Emma e Bianca di mangiare a costo zero.

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